sabato 4 giugno 2011

restaurare

Un restauro ed una storia di famiglia

Di Luciano Zambianchi
Orologio dell'epoca ellenistica: 1° secolo avanti Cristo

Foto 1


Foto 2





Restaurare, come ricorderanno i nostri lettori è l’arte del correggere, senza cancellare del tutto, le ingiurie del tempo. Far tornare come nuovo un orologio cambiando tutto quello che si può spesso lascia deluso il committente che vede cancellate le tracce della storia sua e della sua famiglia. Trovare un equilibrio tra le varie esigenze è facile a dirsi ma è lasciato alla sensibilità del restauratore. Penso di far cosa gradita portando l' esempio di un mio recente restauro e del relativo modus operandi.

Esame dell’oggetto (scheda tecnica)
Orologio da tasca in argento con cassa a doppia chiusura (Foto 1), fregi standard sulle parti esterne dei coperchi, il bordo del castello è lavorato a moneta. Sul coperchio superiore, nello scudetto riservato al monogramma è incisa, in modo artigianale, una “G” e subito sotto “Gino De Maglie”. All’interno il coperchio superiore riporta il numero 50, il punzone del leone e una scritta in corsivo graffiata sul metallo e leggibile solo a luce radente: “Gino De Maglie studente a Carpignano Lecce 80” . “Carpignano Lecce” sembra scritto con una grafia diversa .


Foto 3

La cuvetta, con due buchi per permettere l’accesso al meccanismo di carica e di rimessa, nella parte interna ha inciso il numero del movimento (33850) e tre sigle di uno stesso orologiaio che in tempi diversi ha effettuato gli interventi riportati in codice. La parte esterna della cuvetta è arricchita da una fascia di 5 mm (a partire da 4 mm dal bordo) con lavorazione a godronatura, il buco per la chiave di carica è messo in evidenza da una cornice di 4 mm con lavorazione a semicerchi affiancati. Nella parte interna del coperchio posteriore sono riportati di nuovo il punzone con il leone e il numero del movimento, compare anche il numero della cassa 14912 (foto 5). La cassa, ad un primo esame chimico-fisico (e al marchio del leone), sembrerebbe in argento inglese ma l’assenza di punzoni che riportano il titolo del metallo rende complicata la determinazione della qualità dell’argento, probabilmente 950. Le dimensioni sono:

                                             Cassa senza pendente : 47,00 mm
                                             Quadrante: 41,00 mm
                                             Movimento: 40,00 mm
                                             Spessore: 15,50 mm
                                             Lunetta sottocassa: 43,50 mm
                                            Vetro minerale: 41,00 mm

Quadrante bianco in smalto vetrificato con numeri romani in nero, piccoli difetti e crepe, sul quadrante è riportato il numero del movimento, il nome del costruttore e la località ( DENT LONDON n° 33850).
Quadrante dei secondi al 6 (foto 3). Anche sul retro del quadrante è riportato il n° 33850 e il n° 70 (forse l’anno di fabbricazione, 1870), questo orologio è comunque databile prima del 1876, quando la ditta “Dent” introdusse nel suo marchio un triangolo. Il numero basso depone a favore di una data ancora più antica. Ad un esame sommario l’orologio risulta abbandonato da tempo, il quadrante è ingiallito e una patina di ossido ricopre la cassa. Non scatta il coperchio alla pressione del pulsante (pulsante in lega di rame, consumato, e molla di scatto rotta). Il bilanciere oscilla nella sede (rotto il perno inferiore), la molla di carica ed il relativo bariletto sono stati riparati con un intervento di fortuna, probabilmente adattando un albero non originale (il bariletto e il sistema di carica si muovono ondeggiando nel foro di alloggiamento sulla platina, di dimensioni diverse rispetto all’asse). La chiave coeva affidata con l’orologio è aperta ed inservibile.

Foto 4

La storia dell’oggetto
Dent, Londra, 1870 circa (anno in cui in Inghilterra vengono legalizzati i sindacati, anno di recessione negli USA). Grazie ad un biglietto conservato nella cassa e alla collaborazione degli attuali proprietari (Egle e Massimo) ho potuto ricostruire quasi per intero la storia dell’orologio, manca solo il luogo e l’anno preciso dell’acquisto. Sul bigliettino è scritta una dedica: A Tonio ricordo di mio padre, mamma. La mamma in questione (Giuseppina Greco) è la nonna degli attuali proprietari, quindi l’orologio era del bisnonno (Angelo Greco). Le scritte graffiate sulla cassa indicano che per diverso tempo l’orologio era tenuto da uno zio di Egle e Massimo, che probabilmente lo considerava come suo al punto da incidere il suo nome e le parole già riportate, salvo poi dover restituire l’oggetto a Giuseppina Greco che lo regala a Tonio. Questa parte della storia non è proprio certa, infatti lo zio potrebbe anche aver ricevuto in prestito l’orologio da Tonio e averlo restituito con i suoi graffiti, o addirittura potrebbe esser morto e quindi l’orologio è tornato alla madre.

La storia del marchio DENT di Londra
Fondata nel 1814 da Edward J. Dent (foto 4) l’azienda è tuttora attiva con il nome di Dent & Co. È il fiore all’occhiello dell’orologeria inglese, depositaria di molti brevetti ed innovazioni poi diventate di uso comune. Riporto una breve sintesi della storia, partendo dalla presentazione del sito dell’attuale Dent & Co, che ho integrato e verificato con le notizie riportate nel volume “Clock and Watchmakers Manual” New York 1863: 1790 Nasce Edward John Dent, fondatore della ditta.1800 All'età di 10 anni, Dent acquista il suo primo orologio, un cronometro Earnshaw, movimento che utilizzerà come punto di partenza per le sue creazioni. 1814 Dent costruisce l’Orologio Astronomico per l'Ammiragliato Inglese, e realizza apparati per la determinazione delle coordinate per la spedizione coloniale in Africa. 1815-29 Dent impara l'arte dell’orologiaio da Richard Rippon, lavora per Vulliamy & Son, e da Barraud & Son, con cui probabilmente collabora per realizzare un cronometro con ripetitore. 1829 Al cronometro Dent No.114 viene assegnato il primo premio da parte della Astronomer Royal per non aver superato una variazione effettiva di 0,54 centesimi di secondo in 24 ore. 1830 Dent entra in società con Roger John Arnold, un importante creatore di cronometri (lo stesso per cui lavorava Larkum Kendall, già collaboratore di J. Harrison), a Londra nasce la Arnold & Co Dent. 1831 Il cronometro Dent no. 633 è utilizzato come riferimento a bordo della H.M.S. Beagle, durante il viaggio di Charles Darwin, viaggio che ha portato alla pubblicazione rivoluzionaria: "L'origine della specie". 1833 Sperimenta alcune leghe per migliorare le molle dei bilancieri e studia l’effetto del magnetismo sui cronometri. 1834-36 Inventa e costruisce molle in vetro per i bilancieri dei cronometri speciali, ottenendo diversi brevetti sui sistemi di aggiustamento e sulle molle. 1837-39 La Arnold e Dent determina la differenza di longitudine fra Greenwich e Parigi, la differenza di longitudine fra Greenwich e Armagh, fra Greenwich ed Edimburgo, fra Greenwich e New York. 1840 Dent torna a produrre orologi con il proprio nome, ottiene una serie di brevetti sullo scappamento per il pendolo e sulle molle per bilancieri. 1842 Dent realizza l’Orologio Astronomico per l'Osservatorio Reale di Torino, ottiene ulteriori brevetti e anche risarcimenti per l’uso che altri fanno delle sue invenzioni (cronometri Conti). Determina la differenza di longitudine fra Greenwich e Liverpool . 1843 Dent ottiene brevetti sulle assi dei bilancieri e delle bussole. Viene nominato Fabbricante Ufficiale di Cronometri dallo Zar di Russia, e riceve un brevetto speciale della casa Imperiale. Fornisce 81 cronometri alla spedizione russa incaricata di determinare molte importanti longitudini. Costruisce l’Orologio Astronomico per l’Osservatorio Astronomico Nazionale di Ginevra. Inventa un nuovo strumento per la rilevazione dei Meridiani, il Dipliedoscopio, e ne registra il brevetto. 1845 Dent costruisce il grande orologio del Royal Exchange, a Londra, che verrà definito dalla Astronomer Royal come il migliore al mondo, per quanto riguarda la precisione. 1846 Inventa, brevetta e costruisce i primi orologi che potevano essere caricati attraverso la corona, conosciuti come " Keyless"(senza chiave) , precursori di tutti gli orologi moderni. 1847 Costruisce l’Orologio Astronomico dell'Osservatorio imperiale di Russia a Pulkova. Inizia la produzione di barometri aneroidi. 1848, Dent inventa diversi sistemi di orologi elettrici ed elettro-magnetici. 1849 Dent costruisce l’Orologio Astronomico per l’Osservatorio Reale a Venezia:

Foto 5


1850 David Livingstone (foto 5) acquista il cronometro No.1800 per utilizzarlo durante le sue esplorazioni in Africa. 1851 L'orologio torretta Dent esposto nella Grande Esposizione Internazionale, che ha vinto l'unica medaglia del Consiglio per l'orologeria, dopo l'esposizione viene collocato alla Kings Cross Station. Questo movimento è stato premiato per la sua originalità. Dent inventa e brevetta un nuovo tipo di bilanciere e di scappamento. 1852 Riceve l’incarico di realizzare il grande orologio per le Houses of Parliament, progettato da Edmund Beckett Denison (in seguito Lord Grimthorpe), il Big Ben. 1853 Muore E.J. Dent, la sua azienda costruisce il primo Gravity Escapement. La Dent inventa e registra il Compass fluido, che è stato utilizzato dalla Royal Navy e dalla Royal Institution National Life Boat.1854 La Dent costruisce e mette in funzione la Grande Apparecchiatura Elettrica Cronografica del Royal Observatory, Greenwich. Questo apparecchio determina il tempo dei transiti e di tutti i fenomeni astronomici registrati presso l'Osservatorio. 1855 La Dent costruisce il nuovo Orologio Astronomico presso l'Osservatorio Radcliffe, Oxford University. 1856 La Dent costruisce l'Orologio Astronomico presso l'Osservatorio Reale di Scozia, a Edimburgo. Un orologio Dent è premiato con la Grande Medaglia d'argento, da HM il re d'Olanda. 1857 La Dent partecipa alla realizzazione del Palazzo dell'Orologio, Balmoral, per Sua Maestà la Regina Vittoria. 1859 Viene terminato, installato e messo in movimento il grande orologio del Palazzo del Parlamento, noto come "Big Ben"  realizzato dalla Dent in soli 7 anni (Foto 6). 1862 La Dent ottiene i brevetti per la Watchman's Tell Tale, orologi installati al Castello di Windsor, la Torre di Londra, Westminster Abbey, St. Paul's Cathedral. Costruisce il grande orologio all’Esposizione Internazionale, e riceve le medaglie d’oro per i cronometri, per gli orologi di bordo e le Bussole navali. 1863 La Dent realizza il primo collegamento telegrafico per l’aggiornamento automatico dell’ora tra il Royal Observatory di Greenwich e il Grande Orologio di Westminster. La Dent riceve la nomina di Orologiaio di Corte per Sua Altezza Reale il Principe di Galles. 1865 La Dent inventa e realizza Nebbia Bell. 1870 La Dent mette in cantiere un cronometro: "Prima Classe Standard Astronomical Clocks” che sarà usato dalle spedizioni inviate durante il transito di Venere sul disco solare, per permettere di misurare l’esatta distanza tra la Terra ed il Sole. 1871 La Dent realizza gli apparati per l’ora di riferimento del Royal Observatory, Greenwich, un regolatore sidereeo. 1872 Vengono costruiti gli orologi astronomici per le spedizioni previste durante il transito di Venere. La Dent costruisce l’apparato per l’ora di riferimento per Port Elisabeth, Sud Africa.

Foto 6

1875 Costruzione dell’Orologio Astronomico dell'Osservatorio Reale di Irlanda, Dunsink. Costruzione dell’Orologio Astronomico di Vanderbilt University, USA. 1876 Costruzione dell’Orologio Astronomico dell'Osservatorio Reale di Coimbra, Portogallo. Per distinguersi dai marchi legati ai parenti del fondatore l’azienda inserisce un triangolo nel proprio logo. 1877 La Dent crea un nuovo orologio artico per la spedizione polare olandese. Costruzione dell’Orologio Astronomico dell'Osservatorio Reale di Bruxelles, che diventa anche il cronometro di riferimento del Regno.1878 Costruzione dell’ Orologio Astronomico dell'Osservatorio Reale di San Fernando, Spagna, che diventa a sua volta il tempo di riferimento del Regno. Costruzione del Grande Apparato Cronografico dell'Osservatorio Reale del Belgio. Questa stazione è la più completa e potente mai costruita. 1879 La Dent fornisce al governo italiano i cronometri per determinare la longitudine durante la spedizione italiana in Africa. Costruzione dell’Orologio Astronomico dell'Osservatorio Imperiale del Giappone, che sarebbe dovuta diventare l’ora di riferimento per l’Impero del Giappone. 1880 Sua Maestà l'Imperatore Mejii stabilisce sovvenzioni per terminare la grande opera intrapresa e invia a Dent  & Co un diploma di Orologiai di Corte. 1890 HM Stanley scrive alla società geografica: "I cronometri forniti da Dent, che sono stati adottati in tutta l'Africa nella mia ultima spedizione, si sono rivelati ottimi. A mio parere sono stati completamente soddisfacenti ed affidabili." 1901 Sugli orologi da tasca Dent viene incisa la scritta, "orologiaio di Sua Maestà in ritardo". 1904, lo Scià di Persia premia la Dent & Co. con il titolo di Orologiaio di Corte. 1901-30 La Dent continua a produrre cronometri e bussole per l'Ammiragliato. Il Re d'Inghilterra concede alla Dent il Royal Warrant, che non verrà rinnovato nel 1964. 1949-63 La Dent produce e ripara orologi per la Royal Air Force. 1950-2006 La Dent produce esemplari come Il Piano Inclinato, Epicicloidali Skeletron, Congreve, Falling Ball e altri orologi su commissione per collezionisti esigenti, e continua a riparare i suoi orologi. 2006 La Dent vince la gara d’appalto per l'orologio da marciapiede della Stazione di St. Pancras, a Londra. 2010 Attraverso il sito www.dentlondon.com si può interloquire con i tecnici della Dent & Co; naturalmente non forniscono più assistenza per gli orologi da tasca “normali”.
Foto 7

È proprio grazie ad uno di questi tecnici che ho saputo che stanno raccogliendo esemplari della produzione Dent per un loro museo. Sempre sul sito: www.dentlondon.com c’è un settore dedicato alla valutazione e al restauro, in cui la Dent & Co mostra un distacco “Inglese” dai suoi prodotti: in particolare, dopo aver spiegato che sono moltissimi i pezzi “falsi” anche coevi prodotti con il nome “Dent”, per le riparazioni e il restauro rimanda ad un laboratorio privato; per le valutazioni invece indica come riferimento l’ufficio cronometri e orologi di Christie’s (la nota casa d’aste). Più “simpatiche” anche dal punto di vista commerciale alcune notizie che qui riporto: Il primo orologio di Winston Churchill era un Dent. Lo Zar Nicola II, l'ultimo imperatore di Russia, indossava un Dent quando finì la Prima Guerra Mondiale. Sua Maestà la Regina Elizabeth II possiede un Dent. La BBC per anni ha sincronizzato la sua ora con un Dent


Gli interventi sul movimento in esame (La storia del restauro)
Sostituzione dell’asse del bilanciere e della pietra del piatto del bilanciere (foto7). Ho cercato di mantenere i pezzi originali, o almeno quelli che ho trovato dalle precedenti riparazioni, per questo motivo ho sezionato il bilanciere, che aveva il perno inferiore rotto (Foto 8), e ho sostituito l’asse centrale con un’asse due centesimi di millimetro più larga (proveniente da un altro Dent).

Foto 8


Dopo aver pesato i bilancieri ho deciso di usare la molla a spirale originale, oltre al volantino e al piatto porta pietra. La ragione principale è che il volantino originale era più sottile (e quindi più leggero) di circa due decimi, il piatto porta pietra del nuovo bilanciere era più largo e ruotando rischiava di urtare i bordi della sede. Anche la pietra del piatto del bilanciere era mancante. La letteratura e l’esperienza consigliano di usare una mollichina di gommalacca scaldata su una fiamma per fissare la pietra al piatto. Non ho seguito la tradizione perché la pietra era appena più sottile e quindi ballava nel suo alloggiamento, ho usato una goccia di colla a base di cianoacrilato (messa sul retro del piatto) per fissare la pietra. Nell’inserire l’asse nel volantino e successivamente la virola della molla a spirale sull’asse ho avuto qualche problema: dovendo forzare il bilanciere ogni volta si allentava il volantino.

Foto 9


Ho risolto portando ad inserire il perno e la molla in una unica volta con un piccolo torchio. Successivamente con un apposito strumento ho centrato l’asse sul volantino ed inserito il piatto a cui avevo incollato la nuova pietra. La taratura del bilanciere, prima è stata di tipo approssimativo, proprio grazie all’inserimento a pressione del piatto (messo in modo che la pietra risultasse al centro del percorso dell’ancorina), poi ho perfezionato la taratura agendo direttamente sul fermo della molla a spirale. Per il barile e la parte relativa ho deciso di intervenire solo marginalmente; ho cambiato e serrato meglio le viti di fissaggio riducendo il gioco (Foto 9), in questo modo ho evitato di inserire una boccola sulla platina nel buco del perno della molla di carica. Ho preferito evitare un intervento così drastico per non compromettere le frizioni abbastanza critiche in questo orologio.

Foto 10


Ho pulito e revisionato ogni singolo pezzo, togliendo lo sporco e le tracce di antico lubrificante, poi ho oliato i punti di massimo attrito, una volta rimontato il movimento è ripartito subito e quindi mi sono dedicato alla cassa. La molla in acciaio, responsabile dell’apertura a scatto della cassa, aveva la vite di fissaggio spezzata e rimasta nella filettatura, si notavano le tracce dei tentativi falliti per estrarla. Con pazienza sono riuscito a rimuovere la vite conservando buona parte della filettatura. Ho potuto rimontare il tutto, dopo aver pulito e lucidato sia la cassa che il quadrante. Al quadrante ho fermato con l’apposita lacca il distacco di pezzi di smalto da due punti periferici del disco (Foto 10 e 11)).


Il collaudo
Ho fatto funzionare per giorni, in varie posizioni, l’orologio, tarandone gli scostamenti da un riferimento campione. Lo scostamento massimo si è gradualmente ridotto a un minuto al giorno. Il collaudo finale l’ho fatto portando l’orologio in tasca per tre giorni.

Foto 11

Naturalmente, al momento della riconsegna, ho fornito anche un elenco di accorgimenti da rispettare, per mantenere in ordine questo orologio, assieme ad una nuova chiave di ricarica (per non distruggere immediatamente la vecchia). Invito gli amici a non sottovalutare le raccomandaazioni rituali: un orologio di oltre cent'anni non può essere trattato come un comune orologio moderno. Probabilmente, col tempo, ha assimilato anche gli acciacchi dai precedenti proprietari.

Foto 1: Il coperchio anteriore con il fregio dell'orologio da riparare
Foto 2: Il marchio del leone e il numero della cassa.
Foto 3: Il quadrante con il logo e il numero del movimento.
Foto 4: Immagine di Edward J. Dent (1790 – 1853).
Foto 5: David Livingston ha usato i cronometri Dent per le sue esplorazioni.
Foto 6: L’orologio più famoso costruito da Dent è il “Big Ben”.
Foto 7: Il bilanciere smontato, manca la pietra del piatto ed è rotto il perno dell’asse.
Foto 8: L’asse smontato, è ben visibile il perno rotto.
Foto 9: La parte danneggiata del meccanismo di carica, ma ancora in grado di funzionare.
Foto 10: Una delle riparazioni sul quadrante, con lacca termoplastica colata e poi lisciata.
Foto 11: La seconda riparazione (sempre con lacca fusa) per mettere in sicurezza il quadrante.

(Tutte le foto sono dell'autore, trenne Foto 4, 5, 6 di pubblico dominio. Click per ingrandire)