mercoledì 30 novembre 2011

Nutella Ferrero nella tempesta

Di Marino Mariani
Furgoncino Ferrero all'inizio dell'epopea della Casa

Venerdì 18 novembre 2011 il Messaggero, quotidiano di Roma, ha pubblicato una notizia dal titolo: “Tribunale tedesco alla Nutella: cambi etichetta, indicazioni fuorvianti”. Ecco l’articolo:

ROMA - Un tribunale tedesco ha chiesto ai produttori della Nutella di modificare le etichette sui barattoli della popolare pasta di cioccolata alla nocciola, perché secondo i giudici il testo è fuorviante. Lo scrive TheLocalDe, un sito di notizie tedesche in lingua nglese. Secondo la corte d’appello di Francoforte il testo contestato dà l'impressione che la Nutella contenga più vitamine e meno grassi e zucchero di quanto non abbia in realtà. La Ferrero ha annunciato l'intenzione di fare ricorso in appello contro la sentenza.

Fiona May


La prima cosa che ho fatto è stata quella di visitare il sito TheLocalDE da cui Il Messaggero aveva ricavato l’informazione. L’ho copiato integralmente e l’ho tradotto. L’ho studiato a fondo e l’ho trovato pieno di imprecisioni, incertezze, contraddizioni, da cui l’impossibilità di ricavarne un articolo dalla logica irreprensibile.
Evidentemente il sito tedesco TheLocalDe, che pubblica notizie in inglese, nella fretta incorre in errori di traduzione. A questo punto sono stato sfiorato dal desiderio di abbandonare l’impresa, ma sentivo che avrei dovuto, prima, scovare le fonti originali tedesche, per avere una stima esatta della portata di quel provvedimento giudiziario. A titolo di prova ho digitato su internet questa richiesta: “Nutella Etiketten in Deutschland”. E qui, apriti cielo!, sono stato investito da un incontenibile torrente di siti che trattavano la questione “Nutella”. In effetti, le prime trenta pagine di internet, per un complesso di 300 siti, erano destinate esclusivamente a questo “imbroglio” e. senza eccezioni, tutti i titoli esprimevano sdegno e indignazione contro la doppiezza italiana e contro quel malsano maledetto prodotto. Sembrava la  loro “Canzone del Piave”,  col grido di battaglia : “Indietro va’ straniero!”. Ciò mi ha meravigliato assai, perché avevo le mie ragioni per credere che Nutella fosse un prodotto parrticolarmente “simpatico” al pubblico tedesco.

L'autorevole quotidiano di Francoforte


Agli inizi degli anni 60, mia moglie ed io siamo stati in Germania a trovare una cugina (svizzera) che durante la guerra era stata madrina (per corrispondenza) di un soldato tedesco. Alla fine della guerra i due si sposarono e, in occasione della nostra visita ci presentarono le loro tre fiorenti figliole, tirate su a pane nero e Nutella. Specie lui, tedesco, non faceva altro che elogiare Nutella in termini tali, che per molto tempo pensammo che questa crema fosse un prodotto tedesco, e che in Germania l’amassero tutti. Credevo anche che la Ferrero, ditta che la produce, avesse un grosso prestigio internazionale: in Svizzera si assegna periodicamente un premio alla ditta ritenuta “la migliore” di tutto il mondo. Nell’ultima edizione di questo premio era data per scontata la vittoria di IKEA, ma al postutto è risultata vincitrice proprio la Ferrero. Ma tutte queste considerazioni non hanno impedito che la notizia della sentenza del tribunale abbia dato fuoco alla miccia di una vera e propria sollevazione popolare. Le etichette fuorvianti sono state giudicate artatamente tendenziose, e si è inveito contro un alimento ritenuto malsano, come se il tribunale avesse stabilito ciò. Tra i siti furenti ho visto di sfuggita anche quello di “Stern”, il settimanale tedesco diffuso in tutto il mondo. E ho indugiato anche a leggere, uno per uno, i 78 commenti al blog legale “Law Blog” di Udo Vetter. Ma per avere una descrizione dei fatti meno passionale e più oggettiva, alla mia richiesta su internet ho aggiunto questa sigletta: ”FAZ”, che significa Frankfurter Allgemeine Zeitung, uno dei più autorevoli quotidiani europei. Ed ecco l’articolo integralmente riprodotto:

Gericht: Nutella-Etikett führt in die Irre
17.11.2011 · Wie viele Vitamine und wie viel Fett enthält die Nuss-Nougat-Creme Nutella? Verbraucherschützer monieren, die Angaben auf dem Etikett seien irreführend. Die Richter des Oberlandesgerichts Frankfurt sehen das auch so und drohen dem Hersteller mit einem Ordnungsgeld von 250.000 Euro. Auf der Schoko-Creme Nutella kleben Etiketten mit irreführenden Angaben zu Vitaminen und Nährwerten. Das Oberlandesgericht Frankfurt trug dem Hersteller Ferrero deshalb am Donnerstag in zweiter Instanz auf, die Angaben zu ändern.Die Richter gaben mit ihrem Urteil einer Klage des Bundesverbands der Verbraucherzentralen (vzbv) statt.
Angaben auf unterschiedliche Grundmenge bezogen
Die Verbraucherschützer hatten moniert, dass auf dem Etikett für die Prozentangaben des täglichen Bedarfs unterschiedliche Grundmengen herangezogen wurden.So wurden die Tagesanteile für Fett oder Kohlenhydrate auf die Grundmenge einer Portion von 15 Gramm bezogen, während die in einer anderen Farbe gedruckten Vitamin- und Mineralstoffanteile aus 100 Gramm errechnet wurden. Um die dort abgedruckten Vitaminquoten des täglichen Bedarfs zwischen 30 und 78 (Vitamin E) Prozent zu erreichen, hätte der Konsument also ein Viertelglas der süßen Creme essen müssen.
Valentina Vezzali

Nach Auffassung des vzbv konnten Verbraucher aus dem Etikett den falschen Schluss ziehen, Nutella enthalte sehr wenig Fett und Kohlenhydrate, dafür aber viele gesunde Vitamine. “Tatsächlich ist der Vitaminanteil in einer Portion Nutella viel geringer als gedacht“, erklärte Vorstand Gerd Billen in einer Mitteilung.
Weitere Artikel
Das Oberlandesgericht drohte Ferrero ein Ordnungsgeld von 250.000 Euro an, falls dieTabellen in der bisherigen Form weiterverwendet würden. In der typischen Kaufsituation etwa vor dem Verkaufsregal eines Supermarktes fehle dem Kunden die Zeit, die Unterschiede zwischen den Angaben zu erfassen, begründeten die Richter ihre Entscheidung. Dies sei eine relevante Irreführung, heißt es im Urteil. Ein Lebensmittel, das vermeintlich nur wenig Nährstoffe wie Zucker und Fett, dafür aber viel Vitamine und Mineralstoffe enthält, werde als besonders wertvoll angesehen.
Ferrero Deutschland kündigte in Frankfurt an, die Revision per Beschwerde beim Bundesgerichtshof erzwingen zu wollen. Man sei weiterhin davon überzeugt, dass die Etikettgestaltung transparent und verständlich sei sowie den gesetzlichen Vorgaben eindeutig entspreche. Die Etiketten werde man dennoch freiwillig ab Ende des Jahres ändern und darauf auch die Nährwertangaben pro Portion nennen.

Proviamo a tradurre.

Tribunale: etichetta Nutella induce all’errore
17.11.2011 – Quante vitamine e quanto grasso contiene la crema alle nocciole Nutella? Le associazioni in difesa del consumatore ammoniscono che i dati stampati sulle etichette sono fuorvianti. I giudici della corte d’appello di Francoforte sono d’accordo e minacciano il produttore di una multa di €250.000.
Sulla Nutella attaccano etichette con fuorvianti dati sulle vitamine e sui valori nutritivi. La corte di Francoforte, pertanto, in seconda istanza ha intimato venerdì al produttore Ferrero di aggiornare i dati. I giudici, con la loro sentenza, hanno accolto le richieste dell’Unione Federale delle Centrali dei Consumatori (vzbv).

Dati riferiti a differenti quantità di base
I comitati dei consumatori avevano ammonito che sull’etichetta i dati percentuali relativi al fabbisogno giornaliero venivano riferiti a diverse quantità di base. E così le quantità giornaliere di grassi e carboidrati sono estratte da una quantità di base pari ad una porzione di 15 g, mentre, stampata in un altro colore, la lista delle vitamine e dei sali minerali, riferita ad una quantità di base di 100 g. Per conseguire le quote vitamiche ivi stampate, le cui percentuali variano tra il 30 e il 78% (vit. E), il consumatore deve ingerire un quarto dell’intero barattolo. Come asserisce la “vzbv”, i consumatori possono trarre dall’etichetta, la falsa conclusione che Nutella contenga pochissimo grasso e carboidrati, ma molte invece salutari vitamine. “In effetti la quantità di vitamine contenute in una porzione è molto minore di quanto si possa pensare”, ha chiarito in un comunicato il presidente Gerd Billen.

Seguito dell'articolo
La corte d’appello ha minacciato la Ferrero di comminarle una multa pari a €250.000 se le sue etichette seguiteranno ad essere stampate nella forma attuale. In una ordinaria situazione d’acquisto di fronte agli scaffali di un supermercato, al cliente manca il tempo di valutare la differenza tra le tabelle, così ha motivato il giudice la sua sentenza. Si tratta di una rilevante possibillità d’inganno, è detto nella sentenza. Un alimento è giudicato con particolare favore se contiene molte vitamine e sali minerale, e poco zucchero e grassi. Ferrero Deutschland ha espresso a Francoforte, l’intenzione di presentare ricorso alla Corte d’Appello Fderale, xostenendo che la loro etichetta è trasparente e comprensibile, chiaramente conforme alle prescrizioni di. legge Tuttavia, come atto volontario, alla fine dell’anno modificheranno le tabelle riferendo tutti i valori alimentari unicamente alla porzione.

L'etichetta incriminata



A me sembra che le motivazione del tribunale siano addirittura riduttive, in quanto l’esatta interpretazione delle due diverse tabelle non solo è limitata dalla brevità del tempo a disposizione, ma richiede un vero e proprio processo di interpretazione. La differenza tra le due quantità di riferimento (15 g e 100g) è pari ad un fattore 6,667, fattore che non è possibile determinare con un calcolo mentale (a meno che il consumatore…). Una volta stabilita l’esistenza e l’entità di questo fattore, le diverse percentuali potranno essere correttamente confrontate moltiplicando o dividendo tutti i numeri per tale fattore. Il merito dell’articolo della Frankfurter Allgemeine è, innanzitutto, quello di aver esposto i fatti senza caricarli di astiosa animosità, e poi quello di aver pubblicato una foto di assoluta chiarezza: prendiamo di mira il settore azzurro in cui la prima colonna contine la denominazione dei nutrienti, mentre la seconda colonna stabilisce la quantià in grammi contenuti nella quantità di riferimento di 100 g di alimento (Nutella). Ma facciamo innanzitutto qualche traduzione:

Nährstoff --------------------- Nutriente
Energiewert (kcal)---------- Valore energetico --------------553
Eiweiss (g)------------------- -Proteine---------------------------- 6,9
Kohlenhydrate (g)-----------Carboidrati-------------------------55,6
davon Zucker (g)------------di cui Zucchero------------------55,4
Fett (g)--------------------------Grassi-------------------------------31,0
davon gesättige (g)---------di cui saturi-------------------------9,9
Ballastastoffe (g)------------Fibre----------------------------------3,4
Natrium (mg)------------------Sodio--------------------------------40,0

Con ciò abbiamo esaminato le prime due colonne. La terza colonna esprime le quantità di nutriente contenute in una porzione di 15 g di Nutella. Come abbiamo detto, queste quantità possono essere dedotte dai dati della seconda colonna dividendoli per 6,667. Queste quantità, ovviamente piccole, vengono poi confrontate con un grandezza ipotetica, denominata GDA (Guideline Daily Amounts), che si presenta sotto forma di dosi giornaliere raccomandate nell’ambito di una dieta bilanciata riferita ai soggetti più disparati, costituiti, per esempio, da una fanciullina di anni 14, o un lavoratore pesante di quarant’anni….In questo caso come riferimento si è assunta una dieta di 2.000 kcal giornaliere. Che sono i 15 g della porzione di riferimento scelta da Ferrero di fronte ad un pasto completo? Solo una piccola frazione: un bocconcino da 80 kcal contro le 2.000 kcal di riferimento! Il rapporto tra le due quantità (80:2.000=0,04) è di 4 centesimi, cioè pari al 4%. È chiaro che tutti i valori dell’ultima colonna su campo azzurro debbano essere molto bassi. Esagerando un po’, è come se volessi sapere il valore della catenina che mi misero al collo per la Prima Comunione e la fede che portavo al dito quando mi sposai. Ed una volta pesati questi pochi grammi d’oro, invece di moltiplicarli per la quotazione dellì’oro, mi dessero le percentuali di questi grammi rispetto alle riserve auree americane custodite a Fort Knox.


Marion Nestle



In un suo libro, Marion Nestle (pronuncia “nesel”, nessuna attinenza con la ditta Nestlé), la massima esperta americana di questioni alimentari, riporta il caso di un produttore d’olio che, nella composizione della “sua” porzione, alla voce “grassi” mette un bello “0”, in conformità con le leggi vigenti (in USA)! Ed in effetti il suo pregiato olio da tavola è presente sul mercato in confezione spray, e la porzione di cui offre la composizione è quella che si ottiene premendo il tasto erogatore per una frazione di secondo. In tal volatile quantità, il grasso contenuto cade al disotto del valore che ne rende obbligatoria la denuncia. Se non viene regolamentato in rigide norme standardizzate, il sistema delle porzioni è, per sua natura fuorviante, ed è il frutto delle incontenibili pressioni che le lobbies, in USA regolarmente riconosciute, esercitano sulle autorità governative (in USA i gruppi di pressione sono riconosciuti e legalizzati per il fatto che i partiti politici non godono di finanziamento pubblico). Conseguenza di tutto questo e che la Nutella mette in piazza zucchero e grassi contenuti nella sua porzione di 15 g, e poi sventola i valori di vitamine e sali minerali contenuti nei classici 100 g di prodotto. Queste quantità vengono poste in relazione con le quantità giornaliere consigliate e danno luogo a percentuali lusinghiere, per lo meno apparentemente:


Nome-----------------------------in 100g -------------------------------RDA*
Vitamina B12 (µg)--------------0,30----------------------------------30%
Vitamina E (mg)-----------------7,8-----------------------------------78%
Calcio (mg)---------------------120-------------------------------------15%
Ferro (mg)--------------------------2,4----------------------------------17%
Magnesio (mg)------------------75-------------------------------------25%
(RDA* è la sigla delle quantità giornaliere raccomandate).


Per quanto riguarda quest’ultima serie di dati, più approfondite considerazioni si possono trarre dal manuale terapeutico “Ernärungsmedizin in der Naturheilkunde” (Medicina Alimentare nella Cura Naturale), Urban & Fischer Verlag, München – Jena, 2a edizione 2001. Innanzitutto questo libro introduce un metodo più moderno e significativo per valutare la presenza e la quantità di sostanze nutrienti negli alimenti: se dividiamo la quantità di nutriente per il contenuto calorico di 100 g di quell’alimento, abbiamo la densità assoluta in mg/1.000 kcal o in mg/MJ ( in cui 1 kcal = 4,18 Joule : equivalente meccanico della caloria.

Alessandra Sensini


Va detto che l’orientamento moderno è quello di sostituire il Joule alla caloria come misura dell’energia, come avviene per il Watt al posto dell’HP (o CV) nella misura della potenza. Si tratta di abituarsi). Ai fini del metabolismo il dato relativo ai grammi di sostanza alimentare ha un valore praticamente nullo, perché se una quantità “X” di calcio è contenuta in 100g di parmigiano (1561 kJoule = 375 kcal) oppure in 100 g di sedano a coste ( (65 kJoule = 15 kcal), le percentuali caloriche risulteranno ben differenti. Ed infatti, se andiamo a prendere come esempio proprio il calcio, la densità assoluta di questo elemento vale 754,8 mg/MJ nel parmigiano, e ben 1233,4 mg/MJ nel sedano. Così il medico ed il nutrizionista moderni ed aggiornati, per prevenire l’osteoporosi, consiglieranno le insalate verdi invece che latte e latticini. Ma il nostro manuale tedesco va oltre: se dividiamo la densità assoluta di una sostanza nutriente contenuta in un alimento per la razione quotidiana di quel nutriente consigliata per una determinata classe di consumatori, abbiamo queste possibilità: se la densità assoluta coincide con la dose giornaliera consigliata, il valore di questo rapporto (ossia il risultato di questa divisione) sarà un numero puro pari ad “1”, e quell’alimento, consumato abitualmente, non creerà alcun problema di carenza.


Il Manuale terapeeutico



Se invece la densità assoluta di quel nutriente in quell’alimento non raggiunge la dose giornaliera consigliata, il valore di quel rapporto sarà inferiore all’unità (per esempio “0,35”) e quell’alimento, se assunto abitualmente, provocherà carenze che richiederanno provvedimenti integrativi. Ma se la densità assoluta di quel nutriente in quell’alimento è superiore al fabbisogno giornaliero stabilito dalle autorità sanitarie, il rapporto risulterà maggiore dell’unità. Gli alimenti in cui il rapporto raggiunge il valore di “2” o più, sono particolarmente ricchi di quel nutriente (per esempio calcio, ferro, vitamina A….) e, più ancora delle medicine, serviranno a guarire eventuali carenze. Questo rapporto viene denominato: “densità relativa” di quella sostanza nutriente. Il nostro manuale afferma testualmente che la densità relativa si presta in modo ideale alla valutazione del contenuto delle sostanze nutrienti di ogni prodotto alimentare, specialmente quando il fabbricante, nella pubblicità esalta la ricchezza nutritiva del suo prodotto e ne suggerisce l’alto valore salutare. Ebbene, il nostro manuale ha preso di mira in modo particolare proprio “una crema di nocciole da spalmare particolarmente nota e pubblicizzata” (Es soll dies am Beispiel eines bekannten und viel beworbenen Nuss-Nougat-Brotaufstrichtes belegt werden). Nella seguente tabella sono dati i valori della densità relativa da cui balza evidente che tutta la ricchezza nutritiva di questa crema si limita alla vitamina E, che sorpassa il valore di 3 unità. Il valore della dose giornaliera raccomandata si riferisce alla fascia dei bambini dall’età compresa tra i 7 e i 9 anni, che coincide con la classe d’acquisto specifica di questo prodotto. Mentre il magnesio ed il ferro raggiungono giusto giusto l’auspicato valore di ca. 1, tutte le altre sostanze si piazzano con il loro valore chiaramente sotto l’unità, e sono quindi modestamente rappresentate. Altre sostanze nutritive non vengono menzionate dal produttore, perché le relative densità relative sono appena superiori al valore 0.

Nutriente----------------Quantità-----------------Densità-----------------Densità
----------------------------In 100 g--------------/1000 kcal----------------relativa

Proteine*-------------------7 g----------------------13,6-----------------------0,65
Ca-------------------------130-----------------------253--------------------------0,60
Mg-------------------------75------------------------146--------------------------1,26
Fe---------------------------3---------------------------5,84-----------------------1,11
Vit, B2--------------------------0,2-------------------------0,39------------------------0,57
Vit. B6--------------------------0,13-----------------------0,25------------------------0,34
Vit. E----------------------8-------------------------15,6--------------------------3,70
*Tutti gli altri valori in mg

Composizione degli alimenti




“Questo significa che il largo consumo da parte dei bambini porta ad un impoverimento di importanti sostanze nutritive, se non vengono contemporaneamente assunti alimenti più ricchi. Detto altrimenti, la dose giornaliera calorica raccomandata deve essere nettamente superata per raggiungere le dosi giornaliere raccomandate relative ai diversi nutrienti. Ciò provoca tuttavia lo sviluppo del sovrappeso. Così un alimento pubblicizzato come salutare e ricco di sostanze nutrienti, esaminato più da vicino si rivela relativamento povero e, soprattutto nell’alimentazione dei bambini, piuttosto preoccupante”. Questo è dunque il giudizio di “Ernärungsmedizin in der Naturheilkunde”, in una sezione del libro firmata dal dottor Volker Schmiedell a proposito di una “crema spalmabile alle nocciole” i cui dati specifici coincidono con quelli di Nutella. Ed a proposito di questo prodotto, ecco la sua composizione in termini calorici tratta dal manuale trilingue (tedesco, inglese e francese) “Food Composition and Nutrition Tables” di Souci- Fachmann-Kraut. In mio possesso è la 6a edizione riveduta ed ampliata delll’anno 2000. Si tratta di un volume di ca. 1.200 pagine che costituisce il riferimento mondiale in questo campo, edito da “Mediapharm Scientific Publishers”. Alla voce “Nuss-Nougatcreme” troviamo la seguente tabella di dati che, per semplicità e chiarezza, diamo in kcal, l’unità di misura cui il pubblico è maggiormente abituato:

------------------------Proteine ---------------Grassi-----------------Carboidrati-------------------Totale
Energia in kcal -------17----------------------282----------------------233--------------------------532

Alex Schwazer


A questo punto possiamo giocare a carte scoperte: una crema di nocciole da spalmare, i cui dati segnaletici coincidono con quelli della Nutella Ferrero, è un oggetto alimentare che produce 532 kcal per ogni 100 g, di cui una metà (54%) è dovuta ai grassi, e l’altra metà (44%) ai carboidrati, con l’aggravante che i carboidrati si riducono prevalentemente al saccarosio (95,4%), cioè allo zucchero bianco propriamente detto, quello aggiunto, quello delle calorie vuote. C’è bisogno di essere un medico, un nutrizionista diplomato, non basta essere i genitori del bambino per dire: ”Questo cibo, metà grasso e metà zucchero, a nostro figlio non lo daremo mai!”? Dando una breve lettura ai siti tedeschi, per esempio proprio a TheLocalDe, si vede e si sente che il pubblico è indignato dal fatto che questi prodotti vengano pubblicizzati dai campioni dello sport più noti e più amati dal pubblico, volendo così comunicare l’idea che Nutella, ma più in generale tutta la gamma di prodotti alimentari Ferrero, siano sinonimo e forieri di grande salute e di grandi prestazioni. In Italia il volto della Nutella (ed affini) è rappresentato da una donna superiore come Fiona May, dall’invincibile spadaccina Valentina Vezzali (tanti auguri e sta’ attenta alla guida!), dalla velista Alessandra Sensini, e da due avvenenti giovanotti come il marciatore Alex Schwazer ed il lunghista Andrew Howe Besozzi.

Andrew Howe



Si rendono conto, questi amati e stimati personaggi, che per denaro, non certo per convinzione, inducono i bambini a consumare un prodotto alimentare che non tutti i medici consiglierebbero? Quanto a me, in un primo momento pensavo che alla Ferrero convenisse modificare la formula in modo da eliminare quei buchi nella tabella delle sostanze nutrienti utili. Poi, ripensandoci, come sostenitore della scuola neoterica dell’alimentazione "viva", ho concluso che, essendo sottoposto a quel ciclo di lavorazione industriale, quel prodotto rimarrebbe comunque un materiale inerte.

(Tutte le foto Bing Google di dominio pubblico. Click per ingrandire)